Pronti a ripartire: istruzioni per l’uso di Melbourne

Novantotto giorni di letargo dopo l’ultima gara del 2024, la Formula 1 è pronta a partire per la sua 75esima stagione dall’Australia dove non si correva la gara iniziale dal 2019 (nel 2020 il Covid bloccò tutto a pochi giorni dal via).

Ed ecco le istruzioni per l’uso di Melbourne (per quelle del mondiale leggete qui)

  • Albert Park ha fatto il suo debutto nel Mondiale nella stagione 1996 e si distingue per il layout veloce e tecnico al punto che, non fosse per i muretti tipici di un impianto semipermanente, si stenterebbe a crederlo un tracciato cittadino, con i suoi curvoni medio-veloci e le quattro zone DRS che favoriscono i sorpassi.
  • La curva 1, punto critico soprattutto al via, presenta una chicane impegnativa con ghiaia all’esterno, mentre la 3 è una delle principali zone di sorpasso, con una frenata decisa al termine di un rettilineo con DRS.
  • Le curve 9 e 10 interrompono il tratto più veloce della pista e richiedono precisione assoluta, mentre la staccata della 11 rappresenta un’altra occasione per attaccare.
  • Nessuna modifica è stata apportata all’asfalto dell’Albert Park, posato nel 2022 e risultato non particolarmente aggressivo per le gomme.
  • Le uniche modifiche al tracciato, che utilizza tratti stradali normalmente aperti al pubblico da strade di uso comune, hanno riguardato le curve 6 e 7 dove sono state modificate le barriere di protezione e i cordoli come precauzione per il ripetersi di alcuni incidenti in quella parte di pista.
  • Il circuito, lungo 5,278 km, combina rettilinei veloci e curve tecniche a bassa e media velocità, con alcune zone di frenata impegnative.
  • Secondo i tecnici del gruppo Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della Formula 1, l’Albert Park GP Circuit rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 perché in un giro i freni sono impiegati per meno di 8 secondi e mezzo, pari all’11 per cento della durata della gara. Sette le frenate per ciascuna tornata: 4 High, 2 Medium e 1 Light.
  • La curva più dura dell’Albert Park GP Circuit per l’impianto frenante è la 11, complice una riduzione di velocità di 184 km/h, da 317 km/h a 133 km/h. Per riuscirci i piloti di Formula 1 esercitano un carico sul pedale del freno di 153 kg e sono soggetti ad una decelerazione di 4,8 g. Durante gli 1,8 secondi della frenata le monoposto percorrono 96 metri mentre la potenza frenante raggiunge i 2.508 kW.
LA SCELTA DELLE MESCOLE
  • Dopo l’“ammorbidimento” dello scorso anno, Pirelli ha confermato per la prima gara del 2025 la terna composta da C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft. Rispetto ad un anno fa, si tratta peraltro di un’evoluzione del prodotto, sia in termini di costruzione che di caratteristiche delle mescole. La prima è stata leggermente modificata per adeguarsi ai maggiori carichi aerodinamici che saranno generati dall’ultima versione delle monoposto di questa generazione. Per quanto riguarda le seconde, nello specifico la C3, la più versatile in termini di bilanciamento e degrado, è restata sostanzialmente simile alla versione omologata nelle ultime due stagioni; sulla C4 si è lavorato per ridurre la possibilità di formazione del graining sulla superficie del battistrada e il degrado, così com’è stato fatto sulla C5 cercando di creare così le condizioni per un ampliamento del suo utilizzo in gara.
  • Nei recenti test prestagionali in Bahrain, la C3 è stata la mescola più usata (più dei due terzi del chilometraggio complessivo). Squadre e piloti hanno quindi una grande quantità di dati a disposizione su questa gomma, peraltro rimasta abbastanza simile all’anno scorso, ma va considerato che l’asfalto di Sakhir ha caratteristiche molto diverse rispetto a quello dell’Albert Park: non è infatti un caso che in Australia la C3 sia la Hard mentre in Bahrain sarà la Soft.
  • Il Gran Premio si svolge nel periodo di passaggio fra l’estate e l’autunno australe e può essere molto variabile, con sbalzi di temperatura molto elevati anche da un giorno all’altro e la pioggia che non di rado è stata protagonista. Potrebbe quindi debuttare anche la nuova Full Wet, rinnovata sia in termini di disegno del battistrada per ridurre il movimento dei tasselli e il conseguente surriscaldamento sia come mescola, più vicina a quella della Intermedia, una soluzione che potrebbe ampliarne la possibilità di utilizzo in condizioni di crossover.
UN NUOVO CAP PIRELLI

Il podio del Gran Premio d’Australia segnerà il debutto della collaborazione fra Pirelli Design e Denis Dekovic, un designer di fama mondiale che realizzerà quattordici edizioni del Pirelli Podium Cap indossato dai primi tre classificati di ogni appuntamento del Mondiale di F1. Nella collezione – che sarà in vendita on line su una nuova piattaforma di e-commerce dedicata (https://store.pirelli.com/en-it) a partire da questo fine settimana con i cappellini delle prime tre gare della stagione – Dekovic rende omaggio, attraverso l’impiego di colori e materiali, alle tradizioni e all’identità culturale del Paese che ospita il Gran Premio. Con oltre trent’anni di esperienza nel mondo dell’abbigliamento sportivo, Dekovic porta così la sua visione in questa partnership da cui nasceranno i pezzi esclusivi, che incarnano performance, rigore e prestigio, rispecchiando la ricerca dell’eccellenza di Pirelli, in pista e fuori.

NEL 2024 PREVALSE LA STRATEGIA A 2 SOSTE
  • Lo scorso anno la strategia più gettonata è stata quella a due soste, con la Hard grande protagonista (80% dei giri percorsi), con una lunghezza media dello stint di 22 giri. La Soft è stata scelta per la partenza solamente da tre piloti, con sette giri come stint più lungo, mentre altri due si sono schierati sulla griglia con un set di Hard: ne deriva che sono stati quindici i piloti che hanno preso il via della corsa con la mescola Medium.
  • Il graining è stato un protagonista poco gradito del fine settimana, peraltro senza mettere in crisi le prestazioni dei pneumatici. L’Albert Park potrà essere un primo banco di prova per vedere se le modifiche fatte in particolare su C4 e C5 cominceranno a dare i frutti attesi.
Schumacher il re delle statistiche, Hamilton delle pole
  • Il Gran Premio d’Australia è alla sua trentanovesima edizione: le prime undici – dal 1985 al 1995 – si disputarono ad Adelaide, dal 1996 in poi, a parte il biennio caratterizzato dal COVID (2020-2021,  si è sempre corso senza interruzioni all’Albert Park.
  • Se l’appuntamento di Adelaide era collocato nella parte finale del calendario, quello di Melbourne si è sempre svolto in quella iniziale, anzi per molte è stato il Gran Premio inaugurale dell’anno, circostanza che torna a verificarsi nel 2025.
  • Michael Schumacher continua ad essere il pilota con il maggior numero di successi in questa gara (quattro), seguito da Jenson Button e Sebastian Vettel, entrambi a quota tre.
  • Altri venti piloti hanno trionfato in Australia, una delle gare con la più elevata varietà di vincitori. Più ristretto il numero di autori della pole position (15), con Lewis Hamilton primo con otto partenze al palo, davanti ad Ayrton Senna (sei).
  • Fra le squadre, McLaren e Ferrari condividono il primato (11) di successi ma se la Scuderia ha trionfato in due delle ultime tre stagioni (nel 2022 con Charles Leclerc e lo scorso anno con Carlos Sainz), i campioni del mondo in carica non s’impongono a Melbourne dal 2012, quando vinse Button.
  • La doppietta del 2024 ha permesso alla Ferrari di diventare la squadra con più piazzamenti sul podio (28), scavalcando proprio la McLaren (27).
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umberto zapelloni

Nel 1984 entro a il Giornale di Montanelli dove dal 1988 mi occupo essenzalmente di motori. Nel gennaio 2001 sono passato al Corriere della Sera dove poi sono diventato responsabile dello Sport e dei motori. Dal marzo 2006 all'aprile 2018 sono stato vicedirettore de La Gazzetta dello Sport

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